Il sito archeologico di Garagay si trova nel quartiere San Martin de Porras di Lima. Qui la cultura Sechin, tra il XVII e il IX secolo a.C. (come risulta dalle datazioni al C-14), edificò e in seguito restaurò un imponente centro cerimoniale costiero, con tre piramidi disposte nella classica formazione a U.
Oggi, sulla piramide principale alta 23 metri, svetta un pilone elettrico, segno dei tempi che corrono. Le vicende che hanno interessato Garagay, dal momento della sua scoperta a oggi, sono un pugno nello stomaco.
Segnalato nel 1959 da José Casafranca, che poi diverrà ispettore del Litoral Central del Patronato Nacional de Arqueología, il sito fu scavato dagli archeologi Manuel Ontaneda e Aquiles Ralli che vi riconobbero, sbagliando, rilievi riconducibili alla cultura Chavin, probabilmente per la presenza di una lastra di pietra ricoperta d’intonaco con l’immagine di un dio molto simile per fattezze al Lanzon di Chavin de Huantar.
Per mancanza di fondi, necessari per il mantenimento dell’area, fu disposto il seppellimento per preservare il sito da possibili razzie. Due anni dopo, durante la costruzione della strada che da Lima ora conduce all’aeroporto internazionale, il sito fu utilizzato come cava, tanto da provocare la parziale distruzione delle piramidi laterali. Nel 1962 l’azienda elettrica EE.EE.AA. utilizzò la piramide maggiore come base per istallare un pilone elettrico, rimuovendo in profondità almeno cinque metri di terreno (la stessa cosa fece nel vicino centro cerimoniale di Pampa de Cueva, istallando due piloni in cima a una piramide).
Negli anni Settanta del secolo scorso il terreno compreso tra le tre piramidi fu utilizzato per la produzione di mattoni.
Nel 1974, finalmente, il Departamento de Investigación y Restauración de Bienes Monumentales del Instituto Nacional de Cultura incaricò dei lavori di scavo e conservazione a Garagay gli archeologi Rogger Ravines e William H. Isbell, che scoprirono in due delle piramidi imponenti rilievi policromi e rinvennero migliaia di ceramiche e tessuti.
Gli archeologi rinvennero anche un pozzo sotto il livello del pavimento della piazza, la cui funzione è stata determinata come cerimoniale, essendo associato al movimento delle stelle (strutture simili sono state rinvenute anche a Caral, Chavin e altri siti). Durante gli scavi alla piramide principale e in una delle laterali, furono inoltre rinvenuti quasi cento chilogrammi di resti di un mollusco della famiglia Spondylus princeps, e di questo torneremo a scrivere. L’investigazione permise di ricondurre correttamente Garagay alla cultura Sechin. Per proteggere il sito fu eretta una recinzione perimetrale in cemento.
Purtroppo, negli anni successivi, la zona archeologica fu invasa da senzatetto, che ancora oggi occupano l’area nelle baracche che hanno costruito, nonostante i continui sfratti imposti dalle autorità.