L’antiamericanismo è un termine che racchiude in sé un generico ma forte impulso di contrapposizione a tutto ciò che riguarda gli Stati Uniti. Siamo però di fronte a una definizione che non rende merito alle idee politiche che spesso si celano dietro questa parola, tanto che viene ancora oggi usata, anche ingenuamente, per indicare il rifiuto categorico del modello americano nel suo insieme.
Per di più, non tutti gli studiosi sono concordi nell’assegnare al sentimento antiamericano una qualche valenza, poiché ritengono che il fenomeno sia da attribuire, sostanzialmente, a un pregiudizio nei confronti degli USA che non trova riscontro nella realtà.
Paul Hollander, già professore emerito di sociologia all’University of Massachusetts at Amherst, scriveva, infatti, che tutto nasceva dall’opinione infondata di considerare sfavorevolmente la cultura e la società americana, in ogni sua forma, ritenute all’origine dei mali provocati dal consumismo e da tutto ciò che vi gira attorno: insomma, l’antiamericanismo avrebbe caratteristiche irrazionali.
Indubbiamente, di là delle etichette appioppate al fenomeno, l’antiamericanismo ha rappresentato in tutto il mondo, negli ultimi due secoli, nutrite frange di dissidenti che hanno maturato un evidente impulso critico in opposizione all’imperialismo americano e alla sempre più prepotente politica estera perseguita dagli Stati Uniti, finendo per inglobare nella protesta anche il modo di vivere degli americani stessi.
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