Il riarmo ‘sottobanco’ della Germania iniziò subito dopo la fine della Prima guerra mondiale, per merito degli sforzi dei generali von Seeckt e von Schleicher.
L’efficienza della Wehrmacht trova quindi origine nell’opera compiuta, negli anni Venti, dal generale Hans Friedrich Leopold von Seeckt sulla Reichswehr, con l’addestramento degli ufficiali e l’ideazione teorica della Blitzkrieg.
Egli, un convinto antisemita della prima ora, faceva parte del comitato organizzativo dell’esercito tedesco in conformità con quanto stabilito dal Trattato di Versailles, ma in realtà, fin dal 1921, aveva creato un’organizzazione segreta all’interno della Reichswehr, la Sondergruppe R, che si proponeva di reagire al Trattato di Versailles, collaborando anche con l’Armata Rossa.
In quel frangente Kurt Ferdinand Friedrich Hermann von Schleicher, l’anello di congiunzione tra l’esercito e i funzionari del governo, fu l’artefice degli accordi con il milionario russo Leonid Borisovich Krasin, commissario al commercio estero dal 1920 al 1924, che già all’inizio del Novecento aveva contribuito economicamente alla causa bolscevica.
In sostanza la Germania forniva all’industria sovietica un sostegno finanziario e tecnologico, mentre la Russia sosteneva il partner affinché potesse eludere le clausole del disarmo imposte dall’accordo di Versailles.
Il ruolo rivestito da Schleicher fu di creare alcune società fittizie, tra cui la Gesellschaft zur Forderung gewerblicher Unternehmungen (GEFU), che serviranno per trasferire 75 milioni di Reichmark in Russia, a beneficio dell’industria delle armi. Con la GEFU fu possibile impiantare in Unione Sovietica stabilimenti dedicati alla produzione di aeroplani, mezzi corazzati, munizionamento e armi chimiche, consentendo segretamente alla Germania di progredire tecnologicamente in questi settori.
Von Schleicher, all’interno del Sondergruppe R, guidava anche un gruppo di ufficiali tedeschi in stretto collegamento con il maggiore Bruno Ernst von Buchrucker, a sua volta responsabile dell’Arbeits-Kommandos: quest’ultima, sulla carta, doveva apparire come una squadra concepita per prestare assistenza a progetti civili, ma in realtà si trattava di una formazione dell’esercito, anche questo uno stratagemma per ovviare ai limiti imposti a Versailles.
Gli uomini del cosiddetto Schwarze Reichswehr (‘Reichswehr nero’) di Buchrucker si occupavano di eliminare i connazionali sospettati di informare la commissione di controllo che doveva garantire il rispetto del trattato.
Il destino dei delatori o presunti tali, veniva deciso da un tribunale segreto (Femegerichte), che formulava una sommaria sentenza di morte. Le nefandezze compiute da questo gruppo di soldati, emersero durante il Processo di Norimberga, con le testimonianze di chi ne faceva parte, compresa quella dell’ideatore del Sondergruppe R, il generale von Seeckt, che fino al 1926 fu comandante dell’esercito tedesco.
La riorganizzazione delle forze armate tedesche, per opera di von Seeckt, aveva reso così performante il Reichswehr, che proprio su quelle basi fu costituita l’efficienza della Wehrmacht, che nascerà ufficialmente il 21 maggio 1935, nelle campagne militari della Seconda guerra mondiale. Senza dimenticare che quasi tutti i comandanti della Wehrmacht provenivano dall’addestramento compiuto sotto la direzione di von Seeckt.
Il generale fu quindi l’ideatore teorico della Blitzkrieg, la ‘guerra lampo’ dell’esercito tedesco durante il conflitto mondiale. D’altronde egli già sosteneva a quei tempi la necessità per la Germania di muovere guerra alla Francia e in subordine alla Gran Bretagna, nel caso non si fosse giunti a una strategica alleanza militare, per difendere la sua stessa esistenza, motivando questa esigenza anche con la retorica dei grandi successi conseguiti nel passato dalle armate tedesche. Il generale era altresì convinto che dovesse essere il Reichswehr a forgiare i futuri capi di stato della Germania.
Le idee politiche di von Seeckt furono identiche a quelle propugnate da Hitler nel programma politico del Terzo Reich: infatti, in un promemoria trasmesso in quegli anni all’ambasciatore tedesco in Russia, Ulrich von Brockdorff-Rantzau, oltre a considerare la Polonia un inevitabile ostacolo per la stessa sopravvivenza della Germania, egli auspicava proprio in quest’ottica un’alleanza con l’Unione Sovietica.
Von Seeckt aveva anche dimostrato pubblicamente di non credere assolutamente nella Repubblica di Weimar, tanto da non rispettare gli ordini ricevuti per mobilitare il Reichswehr e fermare il putsch del 1920; il rifiuto costrinse il governo ad abbandonare Berlino. Egli fu anche artefice del fallimento della rivolta stessa, che poggiava le basi su una parte dell’esercito. In quel frangente avrebbe potuto anche diventare dittatore, ma ritenne di non poter aderire alle richieste pervenutegli in tal senso.
Von Seeckt incontrò Hitler per la prima volta l’11 marzo 1923, e pur riconoscendo affinità di vedute con il futuro Führer, non esitò a far intervenire il Reichswehr per reprimere il putsch di Monaco dell’8 novembre 1923, come aveva già fatto con quello organizzato due mesi prima dal maggiore Bruno Ernst von Buchrucker, il responsabile dell’Arbeits-Kommandos (che portò anche allo scioglimento dell’organizzazione segreta denominata “Schwarze Reichswehr”).
Egli infatti riteneva che i tempi non fossero maturi per un conflitto contro la Francia, quindi auspicava il mantenimento in vita della pur debole Repubblica di Weimar, almeno per il momento, considerando i compromessi che dovevano compiersi in politica internazionale, poi sanciti dal Trattato di Locarno.
Von Seeckt fu costretto a dimettersi nel 1926, sollecitato in tal senso dal presidente von Hindenburg, che temeva la caduta del governo in carica, i cui rappresentanti avevano protestato vivacemente per l’invito del nipote dell’ex imperatore a una parata dell’esercito, senza la preventiva autorizzazione.
Von Schleicher non fu estraneo alla caduta di von Seeckt, abile com’era nell’arte dei complotti, tanto è vero che occupò il suo posto nel dirigere il Reichswehr. Sotto la sua diretta influenza, il camuffato esercito tedesco cominciò ad allestire depositi segreti ai confini con la Polonia, in cui oltre ad accatastate armi e munizioni, furono addestrati anche volontari da immettere nelle forze armate.
Von Schleicher ventilava da sempre la nascita di un governo militare, che avrebbe guidato personalmente, con lo scopo di preparare la nazione all’inevitabile guerra che la Reichswehr doveva sferrare nei confronti delle nazioni nemiche. In questo suo progetto, intendeva convogliare anche il Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori (NSDAP) di Adolf Hitler, che riteneva di poter controllare.
Tutto quello che aveva costruito von Schleicher, soprattutto con i suoi sotterfugi di palazzo, fu spazzato via dal nuovo Ministro della Difesa, Werner von Blomberg, suo acerrimo nemico – nominato autonomamente dal presidente ancor prima delle dimissioni del cancelliere, quindi in maniera del tutto incostituzionale -, che rimosse tutti gli ufficiali dell’esercito a lui rimasti fedeli.
Egli fu anche l’artefice, nel 1931, dell’ingresso nella Reichswehr, come forza ausiliaria, delle Sturmabteilung (SA) di Ernst Rohm, con cui si accordò segretamente, senza che Hitler ne fosse a conoscenza.
Von Schleicher fu l’ultimo cancelliere della Repubblica di Weimar. Al suo posto il presidente Paul von Hindenburg nominò Hitler il 30 gennaio 1933.
Hai letto un estratto del libro “Le finanze occulte del Führer”, Edizioni Aurora Boreale, ottobre 2023.