La CIA e l’Organizzazione Gehlen

Condividi l'articolo

Dai documenti declassificati dalla CIA, oggi conservati nel US National Security Archive, sulla scorta del Nazi War Crimes Disclosure Act (Legge sulla divulgazione dei crimini di guerra commessi dai nazisti) del 1998, è emersa l’evidenza delle ostilità espresse all’epoca dagli altri servizi segreti statunitensi nei confronti dell’iniziativa promossa dal Counter Intelligence Corps (CIC), l’agenzia di spionaggio dell’esercito degli Stati Uniti, di affidare lo spionaggio all’Organizzazione Gehlen.

Come scrive Federico De Palo, «già nell’autunno del 1945 l’OSS (Office of Strategic Services, dissolto proprio nel 1945) si oppose alla richiesta dell’esercito di utilizzare Baun in Germania; la stessa cosa fece anche il nuovo SSU (Strategic Services Unit), che sostituì l’OSS. Crosby Lewis, capo della sezione di controspionaggio dell’SSU in Germania, inviò nel gennaio 1946 un rapporto ai suoi superiori nel quale riferiva delle attività dell’esercito in connessione con gli ex agenti del FHO. Fra l’altro si evidenziava che la notizia dell’arresto di Baun nel luglio 1945 aveva provocato la richiesta di estradizione da parte sovietica per lui e per Gehlen».

L’ostilità dell’Office of Strategic Services e della Strategic Services Unit, motivata sostanzialmente dagli alti costi, dalla mancanza di sicurezza e dalla difficoltà di controllo sugli agenti tedeschi, era in realtà fondata sul fatto che entrambe le agenzie avrebbero voluto accaparrarsi la nascente organizzazione e averne il pieno controllo, a discapito dei colleghi dell’esercito.

Ciò divenne del tutto palese negli anni successivi, come dimostra il contenuto del carteggio tra le parti, intercorso nel 1946 e 1947: da una parte il CIC chiedeva allo Strategic Services Unit (SSU, che nel frattempo aveva preso il posto dell’OSS) e al Central Intelligence Group (CIG, l’agenzia d’intelligence creata nel gennaio 1946, che l’anno dopo sarebbe confluita con la SSU nell’istituenda CIA) di farsi carico di parte delle crescenti spese dell’Organizzazione Gehlen; dall’altra la SSU ne pretendeva il pieno controllo, mentre il CIG non riusciva ancora a capacitarsi della reale efficienza di quella rete spionistica.

La Central Intelligence Agency nacque quindi dall’esperienza maturata durante il conflitto mondiale dall’Office of Strategic Services, che si rifaceva in buona sostanza al modello dei servizi segreti britannici.

Il contrammiraglio Roscoe Henry Hillenkoetter, primo direttore della CIA, inizialmente riluttante, si convinse nel dicembre 1948, sulla scorta del rapporto Critchfield (dal nome del colonnello inviato in Europa per verificare le condizioni di fattibilità del progetto), che fosse giunto il momento di prendersi carico dell’Organizzazione Gehlen.

D’altronde la CIA, da qualche mese, stava già finanziando la rete spionistica, poiché l’esercito non era più in grado di sostenere tutte le spese, sempre crescenti, per il mantenimento in servizio di oltre quattromila agenti segreti.

Infatti, come racconta Annie Jacobsen, l’esercito ne aveva abbastanza dell’organizzazione Gehlen e cercava un modo per sbarazzarsene: «Gli uomini dell’organizzazione erano doppiogiochisti e bugiardi di professione – molti erano anche presunti criminali di guerra – e adesso tenevano in pugno gli americani. Decenni dopo sarebbe emerso che il generale Gehlen stava guadagnando un milione di dollari l’anno. Kai Bird riferisce [in The Chairman: John J. McCloy and the Making of the American Establishment, Random House, 1992, N.d.A.] che “Gehlen firmò un contratto con la CIA, per una somma di cinque milioni di dollari l’anno”. Diverse fonti precedenti suggeriscono che la somma era probabilmente di un milione di dollari l’anno per cinque anni; Richard Breitman e altri [in US Intelligence and the Nazis, Cambridge University Press, 2005, N.d.A.], riportano una cifra di 500.000 dollari l’anno. Sul finire del 1948 il direttore della CIA Roscoe Hillenkoetter incontrò i servizi segreti militari per discutere dell’eventualità che l’agenzia prendesse in carico l’organizzazione Gehlen. Le due parti arrivarono a un accordo e il 1° luglio 1949 la CIA assunse ufficialmente il controllo di Gehlen e dei suoi uomini».

Dal 1° luglio 1949 fu quindi sottoscritto l’accordo operativo che decretò il transito del gruppo di Gehlen sotto la diretta responsabilità della CIA. James Hardesty Critchfield fu designato uomo di collegamento tra la CIA e il generale Reinhard Gehlen in Germania.

Critchfield, chiamato “Herr Marshall” dai tedeschi, come racconta Daniele Ganser, «supervisionò l’organizzazione di Gehlen e si assicurò che ogni volta i nomi dei suoi centocinquanta ufficiali superiori gli fossero comunicati. Per ognuno di loro la CIA aprì un fascicolo. Il servizio segreto tedesco era saldamente in mani americane».

Il volume Forging an Intelligence Partnership: CIA and the Origins of BND, 1949-1956, curato nel 2006 dallo storico Kevin Conley Ruffner, contiene le comunicazioni che periodicamente Critchfìeld inviava al quartier generale della CIA.

In questi documenti sono ricomprese anche le dichiarazioni rilasciate all’epoca da Gehlen: «Fin dal principio a motivarmi sono state le seguenti convinzioni: una resa dei conti tra Oriente e Occidente è inevitabile. Ogni tedesco è tenuto a dare il proprio contributo, di modo che la Germania sia nella posizione di adempiere alle missioni alle quali è chiamata in nome della difesa comune della civiltà cristiana occidentale». Gli Stati Uniti avevano bisogno «della collaborazione dei migliori uomini tedeschi […] per la salvaguardia della cultura occidentale». La rete di intelligence che Gehlen offriva agli americani era costituita da un gruppo di «eminenti cittadini della Germania, che sono buoni tedeschi ma sono anche ideologicamente dalla parte delle democrazie occidentali».

Timothy Naftali, professore dell’Università della Virginia e storico consulente del Nazi War Criminal Records Interagency Working Group, che si è occupato del materiale declassificato della CIA, ha evidenziato i problemi posti dal rapporto intercorso con Gehlen: «Reinhard Gehlen è stato in grado di utilizzare i fondi statunitensi per creare una grande burocrazia di intelligence che non ha solo minato la critica occidentale dell’Unione Sovietica proteggendo e promuovendo i criminali di guerra, ma è stata anche probabilmente la meno efficace e sicura nell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico. L’intelligence alla fine degli anni Quaranta aveva temuto che sarebbe successo, l’Organizzazione Gehlen si rivelò essere la porta di servizio attraverso la quale i sovietici penetrarono nell’alleanza occidentale».

Frank Gardiner Wisner, che durante la Seconda guerra mondiale era tra le file dell’OSS quale responsabile delle operazioni nell’Europa Orientale, a marzo del 1945 aveva preso servizio a Wiesbaden, il campo di detenzione in cui gli ufficiali tedeschi, tra cui Gehlen, erano interrogati. Lì avrebbe poi svolto un ruolo di collegamento tra l’OSS e l’Organizzazione Gehlen.

Egli fu tra i fondatori della CIA e, dal 1948, responsabile dell’Office of Policy Coordination (OPC), che si occupava in Europa delle reti segrete paramilitari, che avrebbero dovuto fronteggiare un possibile attacco dell’Unione Sovietica.

Erhard Dabringhaus, già professore di lingua tedesca alla Wayne State University di Detroit, dal 1948 impiegato dal CIC ad Augsberg, ha rivelato che, in quegli anni, la CIA permise ai nazisti di allestire nascondigli di armi in Germania. Lui stesso gestiva una rete di informatori, tra cui c’era anche, fino al 1951, il noto criminale di guerra nazista Klaus Barbie, che aveva militato tra le file dell’SD.

Hai letto un estratto da “Le spie naziste degli Stati Uniti” (Idrovolante Edizioni, 2023).

Lascia un commento