Gudrun Burwitz, in realtà, pur portando il cognome del marito, era la figlia prediletta di Heinrich Himmler, il capo delle SS, colui che pensò alla soluzione finale per i giudaici.
La donna era a capo dell’organizzazione Stille Hilfe che forniva conforto anche ai detenuti, come nel caso eclatante di Eric Priebke, quand’era rinchiuso nel carcere di Forte Boccea, nel 1996.
Il giornalista Paolo Valentino, sulle pagine del Corriere della Sera, ha cercato di stilare l’impressionante elenco dei carnefici soccorsi in qualche modo dall’organizzazione: «Da Priebke al suo superiore, Herbert Kappler; dal carnefice di Milano, Theo Saevecke, al torvo guardiano di Theresienstadt, quell’Anton Malloth appena condannato all’ergastolo a Monaco, dopo aver vissuto per oltre 40 anni a Merano; da Klaus Barbie, il boia di Lione, a Josef Schwammberger, famigerato responsabile del lager di sterminio di Rozwadow, in Polonia».
Stille Hilfe non pensava solo a far fuggire i suoi assistiti, ma anche e soprattutto a fornirgli con continuità sostegno e protezione, pagando loro, in caso di necessità, le spese processuali e cercando appoggi politici e giudiziari per ammorbidire le sentenze.
Nel 2001 un paio di giornalisti tedeschi Andrea Ropke e Oliver Schrom, ne hanno fatto un libro, Stille Hilfe fur braune Kameraden, in cui raccontano per filo e per segno tutti i segreti di quest’associazione di mutuo soccorso.
Stille Hilfe nacque nel 1951 per iniziativa di un pugno di ex ufficiali delle SS.
Assieme a Gudrun Himmler, inizialmente, c’era anche la principessa Helene Elisabeth von Isenburg, che vantava contatti sia nell’alta borghesia sia nel mondo ecclesiastico.
Della compagine faceva parte, infatti, qualche alto prelato, come il vescovo cattolico di Monaco Johannes Neuhaeussler e il vescovo protestante Theophil Wurm.
Lo scopo del gruppo era di aiutare, nella maniera più discreta possibile, tutti coloro che avevano perduto in qualche modo la libertà, anche se non direttamente responsabili delle azioni compiute in guerra. Addirittura, almeno fino al 1998, Stille Hilfe era ai sensi di legge un’organizzazione di pubblica utilità, cui si poteva fare donazioni in denaro, con possibilità di detrazione dalle tasse.
Ai giorni nostri, chiaramente, l’associazione non aveva più motivo di esistere, tanto è vero che è stata soppiantata dalla HNG, che professa l’aiuto ai prigionieri politici nazionali, occupandosi dell’assistenza ai neonazisti incarcerati.
La figlia di Himmler, nel 1952, creava anche la Wiking-Jugend (Gioventù vichinga), un gruppo strutturato sulla falsa riga della Gioventù hitleriana.
Gudrun Burwitz, con un nome chiaramente farlocco, lavorò a Pullach dal 1961 al 1963 come segretaria per il Bundesnachrichtendienst (BND), il servizio civile di intelligence della Repubblica Federale di Germania, la struttura che aveva soppiantato l’Organizzazione Gehlen.
Hai letto un estratto dal libro “Le spie naziste degli Stati Uniti” (Idrovolante Edizioni, 2023).